Alimentazione

Educazione alimentare: come insegnare ai bambini a mangiare in modo sano

Il metodo della rappresentazione del piatto sano pubblicato dall’Harvard Medical School di Boston, le linee guida del ministero della Salute e tutti i comportamenti da adottare in famiglia per educare i bambini a un'alimentazione sana e corretta

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Educazione alimentare: come insegnare ai bambini a mangiare in modo sano

In Italia sono sempre più preoccupanti i dati sull’obesità, che rappresenta una delle più complesse malattie dell’età pediatrica. Secondo il Ministero della Salute colpisce un bambino su quattro.
È bene ricordare che un bambino obeso sarà molto probabilmente un adulto obeso o sovrappeso e che l’eccesso di grasso, soprattutto in sede addominale, è un fattore di rischio importante per numerose malattie. Il peso in eccesso va a incidere sullo stato di salute generale dell’adulto predisponendo all’insorgenza di malattie croniche come diabete, cancro, demenza senile.

Un bambino sovrappeso sarà un adulto che manterrà più probabilmente un eccesso ponderale in età adulta. L’educazione alimentare dei bambini deve iniziare ancora prima della nascita, con un corretto apporto di nutrienti da parte della mamma durante i mesi della gravidanza. Deve poi proseguire durante l’infanzia e l’adolescenza, coinvolgendo nelle sane abitudini l’intera famiglia. Utili strumenti sono le linee guida proposte dal ministero della Salute – il sito dedicato di riferimento è “Piccoli più in forma” – e il supporto di uno specialista.

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Educazione alimentare bambini a casa: il ruolo del genitore

È da considerare che il genitore svolge un ruolo focale nelle abitudini alimentari e nello stile di vita generale del figlio. Rappresenta infatti il riferimento principale del bambino soprattutto nei primi anni di vita. Spesso la percezione del genitore non è di un figlio sovrappeso ma normopeso e ben nutrito.

Secondo un’importante revisione del 2012 su più di 33 articoli scientifici che comprendevano una popolazione di bambini di oltre 35.000 compresi tra i 2 e i 18 anni, l’86% di genitori di figli sovrappeso non li percepiva come tali. In questo senso è importante il ruolo del professionista il quale viene spesso percepito come autorità e può influenzare, attraverso l’educazione alimentare e i dati raccolti, il genitore e le scelte in casa.

L’alimentazione nei bambini determina la funzionalità dell’organismo

Ciò che sperimentiamo da piccoli, e ancora prima di nascere (quindi nel periodo della gravidanza) influenza i nostri sistemi biologici e lo sviluppo del nostro organismo; un’adeguata nutrizione sia in termini di qualità (cibo contenente concentrazioni elevate e varie in micronutrienti) che di quantità (dare nelle giuste dosi gli alimenti), determina in modo positivo/negativo la funzionalità dell’organismo.

Quanto e come devono mangiare i bambini?

Nello specifico, l’alimentazione del bambino è simile a quella dell’adulto con una differenza nelle calorie totali valutate dallo specialista.

  • L’energia deve provenire in prevalenza dai carboidrati (preferibilmente complessi, senza eccedere negli zuccheri semplici).
  • Occorre una giusta quota di grassi di buona qualità.
  • Fondamentale la varietà di fonti proteiche.
  • L’apporto vario di frutta e di verdura deve essere sempre presente durante i pasti principali.

E se il bambino rifiuta le verdure?

Il genitore non deve scoraggiarsi ma continuare a persistere magari cambiando modo di cucinare gli ortaggi o quello di presentarli nel piatto. Il palato piano piano si adatterà, e il bambino si avvicinerà da solo agli alimenti un tempo rifiutati.

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Educazione alimentare bambini, i consigli da seguire

Se i bambini hanno già acquisito delle cattive abitudini è sempre possibile riportarli sulla buona strada. Ecco alcuni consigli molto utili per i genitori per educare i propri figli a una sana e corretta alimentazione.

  • Evitare la sedentarietà dei propri figli. Sono indicati gli sport e le attività da svolgere all’aria aperta, le passeggiate, i giochi di gruppo.
  • Dare il buon esempio, consumando frutta e verdura a tutti i pasti.
  • Evitare il consumo di cibi confezionati dolci o salati a merenda, proponendo frutta fresca o secca.
  • Condividere il momento della preparazione dei pasti in maniera divertente.
  • Evitare il consumo di bevande zuccherate e gassate, prediligendo i succhi di frutta diluendoli con acqua fino al 50%.
  • Optare per la merenda a base di frullati freschi fatti in casa (percepiti come alimenti e non come bevande).
  • A colazione proporre un mix di cereali, miscelando quelli integrali con del riso soffiato o in fiocchi non zuccherati.

La rappresentazione del piatto sano, un metodo efficace

Un buon metodo per orientarsi nella composizione dei pasti principali, è la rappresentazione del piatto sano pubblicato dall’Harvard Medical School di Boston e rappresenta un’ulteriore evoluzione della classica piramide alimentare. Le grammature possono infatti rappresentare uno stress sia per il genitore che per il bambino, mentre un inquadramento più visivo è spesso maggiormente efficace. Con il piatto sano si vuole raffigurare la composizione ideale che dovrebbe avere ogni pasto della giornata, dalla colazione fino alla cena.

Quali sono quindi gli elementi da considerare:

  • Un piatto sano dovrebbe essere composto per metà da alimenti di origine vegetale (frutta, verdura), prediligendo prodotti freschi e di stagione e variandone il più possibile i colori.
  • Le verdure non rappresentano solo un contorno, ma anche uno spuntino, si può sgranocchiare della verdura fresca mentre apparecchiamo la tavola, aiuterà a tenere a bada il senso di fame. Oppure si consiglia di aggiungerla ai primi piatti e ai secondi per comporre ricette colorate, salutari e sazianti.
  • Cereali e derivati integrali dovrebbero essere presenti ad ogni pasto. Scegliere i cereali in chicco, come orzo, farro, grano saraceno, quinoa, riso integrale. Pasta e pane sono da assumere il più possibile integrali. Quando acquistiamo prodotti integrali assicuriamoci che il primo ingrediente della lista sia la farina integrale.
  • La varietà è fondamentale anche per le fonti di proteine. Consumare il pesce, in particolare pesce azzurro, importante fonte di grassi essenziali, 3 volte alla settimana. I legumi rappresentano un’ottima fonte proteica ricca di fibra, da unire ad una porzione di cereali in freschi piatti unici o in calde zuppe, almeno 3 volte alla settimana. Altre fonti proteiche, da consumare in media 2 volte alla settimana, possono essere la carne bianca, le uova e i latticini (meglio freschi e magri). Limitare il consumo di carne rossa (manzo, maiale, agnello) ed evitare i salumi.
  • Condimento principe: l’olio extravergine d’oliva, meglio se a crudo. Se utilizziamo gli oli di semi, acquistiamo quelli spremuti a freddo.
  • Insaporire i piatti con spezie ed erbe aromatiche, per arricchire di sapore e di salute il pasto, e limitare il consumo di sale.

Educazione alimentare nei bambini, consigli di lettura

Utile per i genitori consultare le linee guida CREA riguardo all’alimentazione e alla nutrizione, così come la lettura di “From weaning to lasagna: All you need to know to feed your children the Italian way” (F. Jaboli), la cui traduzione è in arrivo prossimamente. Il Centro Medico Santagostino, inoltre, ha in programma l’organizzazione di corsi sull’educazione alimentare rivolti ai genitori.

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