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Pubblicato inGenitori

Come togliere il pannolino ai bambini

Come gestire la fase di transizione dal pannolino al vasino, una fase delicata per ogni bambino e per i suoi genitori. Ecco i consigli per affrontarla al meglio.

Il momento di togliere il pannolino è una tappa fondamentale nello sviluppo di ogni bambino, spesso atteso con una miscela di ansia e aspettative da parte dei genitori. Questa transizione può sollevare molte preoccupazioni ma con la giusta preparazione e pazienza, il passaggio all’uso del vasino può essere un processo agevole e gratificante sia per il piccolo che per mamma e papà. 

In questo articolo, insieme al dottor Paolo Minelli, pediatra del Santagostino, esploreremo come affrontare questo passo importante in modo sereno e senza traumi.

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Come togliere il pannolino senza traumi?

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La decisione sul quando e sul come togliere il pannolino è sempre delicata. Capire i tempi di approccio a questa delicata fase di passaggio necessita di una comprensione più generica delle fasi di evoluzione che caratterizzano i primi anni di vita del bambino. Si deve, ad esempio, fare riferimento al concetto di controllo sfinterico, ovvero la capacità del piccolo di riuscire a controllare lo stimolo di urinare e di defecare, tanto di giorno quanto di notte.

Quando si parla, per esempio, di enuresi si intende una minzione involontaria e completa durante il sonno, oltre l’età in cui il controllo vescicale è normalmente raggiunto: l’età a cui si fa convenzionalmente riferimento è fissata tra 5 e 6 anni. 

Secondo la classificazione del DMS– IV (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) viene definito enuretico “chi bagna il letto 2 volte alla settimana per 3 mesi consecutivi dopo i 5 anni”.

La fase del controllo dei propri bisogni, infatti, rappresenta una fase estremamente delicata, sia per il bambino che per la sua famiglia. 

In altre parole, la consapevolezza che le urine e le feci possono essere controllate, trattenendole se necessario e rilasciandole al momento opportuno, è cosa niente affatto banale per un piccolino intorno ai due anni di età, che, come in molte altre fasi dello sviluppo, si sente spesso ancora impreparato e insicuro.

L’abbandono della protezione offerta dal pannolino rappresenta quindi un passaggio piuttosto critico per il piccolo, cui viene chiesto, in sostanza, di sganciarsi dal mondo del lattante per passare a una vita da adulto, facendo “come fanno mamma e papà”.

Qual è l’età giusta per togliere il pannolino?

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Tra le domande più frequenti che le mamme pongono su questi argomenti troviamo:

  • A che età è giusto cominciare? 
  • Come faccio a capire quando è pronto? 
  • Come devo comportarmi per non traumatizzarlo? 
  • È normale se ritarda?

Da un punto di vista biologico non esiste un’età precisa in cui il bambino è pronto. Solitamente è tra i 18 e i 24 mesi che il piccolo sviluppa la capacità di controllare gli stimoli, tuttavia è importante sapere che alcuni bambini non sono pronti fino ai 4 anni e che ciò non deve assolutamente preoccupare. Psicologicamente il bambino è pronto quando smette di vedere la cosa come un problema e inizia a superare la “paura del distacco”.

Tra i 18 e 30 mesi lo sviluppo cognitivo dell’infante conosce una tappa fondamentale: il pensiero causale (ovvero la capacità di riconoscere una causa a ciò che avviene) progredisce a tal punto che il bambino riesce a comprendere le cause indirette e nascoste della realtà.

Ogni bambino però è diverso e il processo di togliere il pannolino può variare gradualmente a seconda delle sue necessità specifiche e dei ritmi personali.  

Esistono inoltre situazioni in cui il processo di transizione dall’uso del pannolino può risultare notevolmente differente, come ad esempio nei casi di bambini autistici o di bambini che non parlano e non sono quindi in grado di comunicare verbalmente. In queste circostanze, la comunicazione può presentare delle sfide e mantenere un ambiente rassicurante e prevedibile, insieme al rispetto delle routine, riveste un’importanza fondamentale. 

L’uso di immagini o segni visivi può costituire un valido ausilio per agevolare la loro comprensione del concetto del vasino.

Come togliere il pannolino in pochi giorni?

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Se si vuole provare con un approccio più rapido per togliere il pannolino, è possibile seguire un metodo intensivo che mira a raggiungere l’indipendenza in pochi giorni. Questo approccio richiede dedizione e costanza, ma può funzionare per molti bambini.

  • Il weekend del vasino: questo metodo prevede di dedicare un weekend intero a concentrarsi sul vasino. Si rimuove il pannolino al bambino e lo si incoraggia ad utilizzare regolarmente il vasino (almeno ogni 30-60 minuti).
  • La ricompensa e l’incentivo: ogni volta che il bambino utilizza il vasino con successo, può essere regalata una piccola ricompensa, come un adesivo o una caramella. Questo incentiva il bambino a continuare a utilizzarlo.
  • Il pannolino di notte: mentre ci si concentra sul vasino durante il giorno, si può continuare a utilizzare il pannolino durante la notte, poiché il controllo notturno richiede più tempo. Passo dopo passo, quando il bambino inizierà a rimanere asciutto durante il giorno, si può eliminare anche il pannolino notturno.

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Come stimolare il bambino a togliere il pannolino?

Innanzitutto non si deve avere fretta: aspettare fino a quando è pronto è una base importante per il successo. 

È fondamentale preparare le migliori condizioni ambientali perché il bambino accetti di buon grado la nuova situazione. Alcuni accorgimenti che possono essere adottati riguardano:

  • il vasino: che sarebbe meglio scegliere insieme a lui
  • il posto che preferisce: soprattutto inizialmente non è necessario sia il bagno
  • l’eventuale presenza di giochi,
  • la scelta della persona che vuole vicino: se desidera compagnia, in quanto potrebbe anche voler stare da solo

Se il bambino vuole imitare mamma e papà, sedendosi sul water, sarà invece necessario acquistare un riduttore.

A questo punto si può iniziare con una cauta e non troppo insistente opera di convincimento, senza mai mettergli pressione, né dare la sensazione che si tratti di “un dovere da compiere”. 

È consigliabile osservare alcune accortezze:

  • Seguire una routine: mantenere una routine costante per quanto riguarda i momenti in cui si usa il vasino, come dopo i pasti o prima del sonnellino, aiuta il bambino a capire cosa ci si aspetta da lui. Per metterlo a proprio agio può essere utile utilizzare frasi positive come “Adesso che sei diventata un giovanotto (o una signorina), puoi fare a meno del pannolino”.
  • Esibirsi in lodi sperticate: al primo successo è importante mostrare entusiasmo con espressioni quali “Ma che bravo! Ma quanta ne hai fatta! La facciamo vedere al papà!”. L’argomento non è forse gradevole per un adulto, ma si sa che un bambino di quest’età considera la propria cacca come una cosa che “ha fatto lui”, un prodotto speciale del proprio corpo, e non un semplice atto fisiologico, e come tale va compreso e apprezzato dalla famiglia con elogi e complimenti.
  • Mai nessuna punizione, nemmeno se allaga il tappeto. Gli “incidenti di percorso” non devono essere rimproverati, ma devono essere invece accompagnati da una spiegazione serena come “Non fa nulla, la prossima volta che ti scappa dillo alla mamma/papà e andiamo di corsa in bagno”.

Parlare con il bambino in modo aperto e rassicurante lo aiuterà nel suo percorso. Al contrario frasi del tipo “Così grande e ancora con il pannolino!”, sono decisamente umilianti per il piccolo apprendista e potranno rivelarsi controproducenti.