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Pubblicato inGenitori

Bambini, quando rivolgersi al logopedista

I bambini imparano a parlare in tempi e modi differenti per ciascuno. Vediamo in quali casi un bambino potrebbe avere un ritardo del linguaggio e quando è utile rivolgersi al logopedista.

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Non sempre è facile capire quando portare i bambini dal logopedista. Alcuni dei dubbi più frequenti tra i genitori, infatti, riguardano proprio i tempi e i modi in cui i propri figli imparano a parlare. Ma quando serve il logopedista? E quando le difficoltà nel linguaggio possono essere segnali di un disturbo specifico? 

Insieme a Maria Laura Lollini, logopedista del Santagostino, vediamo quali sono le tappe attraverso cui si sviluppa il linguaggio, e a quali segnali prestare attenzione.

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Quando inizia a parlare un bambino?

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La produzione del linguaggio, nei bambini, si sviluppa dai 7 mesi ai 4 anni di età. Il primo canale tramite cui si sviluppa il linguaggio è quello uditivo. Fondamentale quindi, innanzitutto, è l’ascolto. Inizialmente la comunicazione, prevalentemente gestuale, è unita a vocalizzi o a lallazione, che rappresentano i precursori delle parole. 

Con l’aumento del bagaglio lessicale, diminuisce l’utilizzo dei gesti in seguito a un aumento repentino del vocabolario. Si hanno quindi le prime combinazioni delle parole, la cui evoluzione porta alla produzione delle prime strutture frasali semplici dal punto di vista morfosintattico, arrivando poi a strutture più complesse. Se all’inizio la comunicazione e il linguaggio sono altamente ritualizzati e dipendono dal contesto, con l’affinarsi delle abilità si assiste a una progressiva decontestualizzazione.

Le tappe del linguaggio

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Lo sviluppo e l’apprendimento del linguaggio seguono alcune tappe specifiche, e facilmente riassumibili per età:

  • 6 mesi: il bambino inizia con il babbling, ovvero la lallazione. Si tratta di una sequenza di sillabe ripetute in modo ritmico nel tentativo di imitare il parlato 
  • 9 mesi: il bambino inizia a capire alcune parole basiche, come “no”, “sì” e “ciao”. Inizia a produrre un gamma più ampia di suoni
  • 12-18 mesi: il bambino inizia a dire le prime parole, come “mamma” e “papà”. Inizia anche a comprendere brevi richieste, come per esempio: “Vieni qui”
  • 18 mesi: il bambino inizia a pronunciare in modo chiaro circa 20 parole semplici. Ripetono le parole che sentono dire e possono imitare il tono degli adulti
  • 2 anni: il bambino inizia a pronunciare piccole frasi composte da poche parole, per esempio “Ciao mamma” o “io acqua”
  • 3 anni: avviene la cosiddetta esplosione linguistica. Il vocabolario del bambino si arricchisce ogni giorno di più. Costruisce frasi, canta semplici canzoni, inizia a farsi capire 

Quando portare il bambino dal logopedista?

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Quando si nota che il proprio bambino non segue i parametri normali dello sviluppo del linguaggio, potrebbe essere utile rivolgersi al logopedista. È importante, infatti, intervenire tempestivamente, soprattutto se vengono notate difficoltà di comprensione e comunicazione. 

Nello specifico, esistono alcuni campanelli d’allarme ai quali il genitore deve prestare attenzione, che possono segnalare un ritardo del linguaggio e rendere necessaria una visita specialistica: 

  • 12 mesi: il bambino non parla ancora, non ha ancora pronunciato le prime parole
  • 18 mesi: ha un vocabolario inferiore alle 20 parole
  • 24 mesi: produce meno di 50 parole e ha difficoltà di comprensione
  • 24-30 mesi: non riesce a comprendere gli ordini non contestuali e non riesce combinare insieme due parole
  • 30 mesi: non produce frasi neanche semplificate.

In un’ottica generale, è utile portare il bambino dal logopedista quando:

  • a 2 anni non ha ancora cominciato a parlare
  • dai 3 anni in poi, non si esprime in maniera comprensibile
  • il numero di suoni che produce è limitato
  • non pronuncia bene alcune lettere o cambia l’ordine delle lettere nelle parole
  • balbetta
  • non deglutisce bene
  • non si concentra
  • scrive e disegna male, dimostrando difficoltà di coordinazione motoria
  • ha difficoltà a memorizzare, a eseguire i calcoli e a leggere
  • il bambino sperimenta una comunicazione fallimentare perché non viene capito
  • il genitore fa fatica ad attirare l’attenzione del bambino
  • ha difficoltà a imparare parole nuove
  • pronuncia male 
  • pronuncia frasi sgrammaticate o semplificate
  • omette parti importanti di una frase
  • usa le parole in ordine scorretto. 

Logopedista per bambini: cosa fa?

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In equipe con neuropsichiatra e psicologo, il logopedista effettua la diagnosi di disturbo di linguaggio. Prima i medici raccolgono informazioni sullo sviluppo psicomotorio, linguistico e comunicativo del bambino, successivamente pongono al piccolo paziente alcuni test strutturati.

Il logopedista, oltre a fare i test specifici, osserva e analizza il comportamento comunicativo tra il genitore e il bambino. In seguito a questa analisi si può avere o una presa in carico logopedica con coinvolgimento anche della famiglia, oppure una presa in carico indiretta in cui si danno dei consigli comunicativi da adottare e si stabiliscono dei follow up periodici.

Qual è il ruolo dei genitori quando si porta un bambino dal logopedista?

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La logopedia, trattamento riabilitativo consigliato in casi di disturbi del linguaggio, può avvenire sia in forma individuale che in un gruppo di piccole dimensioni. Si può attendere fino ai 36 mesi per intraprendere oppure valutare un’eventuale presa in carico precoce: è lo specialista a decidere in base al singolo caso specifico. Fondamentale il coinvolgimento dei genitori, protagonisti attivi dell’intervento riabilitativo del bambino, grazie a precise strategie psicoeducative indicate dallo specialista.

È bene ricordarsi che la velocità di elaborazione dei bambini è più lenta rispetto a quella degli adulti, per cui è utile:

  • parlare lentamente
  • fare pause lunghe che consentano al bambino di prendere il turno per parlare
  • variare la prosodia (intonazione, intensità della voce e ritmo)
  • essere ridondanti. 

È anche molto importante verbalizzare quello che stiamo facendo. E soprattutto mai chiedere al bambino di ripetere, ma di rimodellare quello che lui ha già detto. Questi sono solo alcuni dei consigli utili che vanno però calibrati sul singolo individuo.

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Quanto costa un logopedista per bambini?

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Il costo di un trattamento di logopedia varia in base al tipo di intervento che si rende necessario e alla sua durata. Al Santagostino, una visita dal logopedista per bambini costa 50 euro.