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Il mio bambino ha febbre, mal di testa e nausea. È un colpo di calore?

Se la temperatura esterna è alta e l'ambiente è poco ventilato, i bambini potrebbero lamentare uno stato di malessere generale. Ecco come riconoscere, intervenire e prevenire un colpo di calore

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Il mio bambino ha febbre, mal di testa e nausea. È un colpo di calore?

Quando fa molto caldo, neonati e bambini soffrono anche più degli adulti. La loro superficie corporea aumentata rispetto alla massa e il sistema di termoregolazione ancora immaturo rendono più difficile abbassare la temperatura corporea. Ecco perché per loro è più facile e più veloce andare incontro al pericolo di surriscaldamento (ipertermia) e disidratazione.

«I piccoli sono più esposti al colpo di calore, che si verifica in ambienti in cui le temperature sono molto alte, c’è molta umidità e scarsa ventilazione» spiega Vincenzo Tomaselli, specialista in Pediatria e Chirurgia Pediatrica del Centro Medico Santagostino.

Il rischio è maggiore in luoghi chiusi, come i mezzi pubblici o le automobili. «In questi casi, si determina un importante effetto di vasodilatazione nella circolazione sistemica e nelle zone periferiche del corpo. Non a caso, le persone soggette a colpo di calore diventano rosse».

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I sintomi del colpo di calore

Il colpo di calore può manifestarsi in diversi modi e con differente intensità. «Se la temperatura è alta, la pelle del bambino si arrossa, il piccolo è sonnolento, lamenta un senso di nausea e mal di testa, ha crampi e svenimenti, allora è possibile che ne stia avendo uno» suggerisce il medico.

Colpo di calore: come intervenire

«La prima cosa da fare è raffreddare il bambino, portandolo in un ambiente fresco e areato. Poi gli si può fare un bagnetto tiepido, aggiungendo acqua un po’ più fredda man mano che la sua temperatura scende. L’aria condizionata non è dannosa: anzi in questo caso, se presente, può essere molto utile per ripristinare una condizione di benessere, stando solo attenti a evitare gli sbalzi termici».

Nel caso in cui il piccolo perda i sensi, bisogna metterlo a terra con le gambe sollevate rispetto al corpo e dargli da bere dell’acqua tiepida, a piccoli sorsi.

Se viene la febbre

Nei casi più gravi, ai bambini può venire la febbre: «Se la temperatura è molto alta, cioè sopra i 38 °C e non si abbassa, si può iniziare una terapia con un antipiretico, come il paracetamolo o l’ibuprofene. Se la situazione non migliora, è bene rivolgersi al pediatra o andare al Pronto Soccorso».

L’aria condizionata non fa male ai bambini. Ma bisogna usarla con un po’ di attenzione

Come prevenire il colpo di calore

Per evitare che il bambino sia soggetto al colpo di calore, è bene «evitare di farlo uscire durante le ore più calde della giornata, dalle 11 alle 17 circa, e farlo stare in ambienti caldi senza ricambio d’aria».

Sì quindi all’utilizzo di ventilatori o aria condizionata, evitando però di far passare i bambini da ambienti caldi a freddi e viceversa. «Vestiteli con indumenti chiari e leggeri, meglio se di lino o cotone, che permettano la traspirazione. Se siete fuori, copritegli la testa con un cappello e bagnategliela spesso per rinfrescarli. Non dimenticate di farli bere spesso e di alimentarli in modo vario ed equilibrato, offrendo spesso frutta e verdura».

Colpo di calore e colpo di sole

Il colpo di sole, a differenza del colpo di calore, si verifica quando c’è un’esposizione diretta ai raggi solari. In questo caso, i sintomi sono: mal di testa, senso di vertigini e inappetenza. Poi compaiono delle vescicole sulla pelle e, infine, aumenta la temperatura corporea anche oltre i 38 gradi.

In questo caso, la prima cosa da fare è ripararsi in un luogo fresco e, se la febbre permane, somministrare un antipiretico.

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