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Pubblicato inGenitori

Prendere sonno con i rumori bianchi

I rumori bianchi rappresentano un espediente, dalla comprovata efficacia, utile per calmare e far addormentare i neonati. Capiamo cosa sono e come agiscono.

rumori bianchi come prendere sonno

Molti genitori sembrano disperarsi quando nonostante il ciuccio e le carezze, e anche dopo averli cullati o avere cantato loro una ninna nanna, i propri neonati o i propri bambini piccoli non riescono a calmarsi, né sembrano prendere sonno.

È proprio in queste circostanze che entrano in gioco i white noise, ovvero i rumori bianchi. Si tratta di suoni che riescono a indurre un senso di relax e di pace nel bambino, facilitandogli il passaggio da una veglia non proprio calma fin verso il sonno.

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Cosa sono i rumori bianchi?

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Per definizione, i rumori bianchi sono dei suoni di ampiezza costante lungo tutta la gamma delle frequenze udibili. Sono suoni costanti, che riescono a creare come uno scudo rispetto agli altri suoni che potremmo avere attorno a noi, e che potrebbero risultarci fastidiosi o disturbanti.

Il dottor Vincenzo Tomaselli, specialista in Pediatria e Chirurgia Pediatrica del Centro Medico Santagostino, spiega che questi suoni: «Hanno un effetto che può calmare il neonato perché ricordano i suoni dell’utero materno». E aggiunge: «Sono la somma di molte frequenze udibili e mascherano singoli suoni che potrebbero infastidire il bambino».

Il dottor Tomaselli prosegue: «Questi suoni sono in grado di sintonizzare il cervello con la bassa frequenza delle onde cerebrali, le onde del sonno profondo. In questo modo facilitano l’addormentamento».

Perché si chiamano rumori bianchi?

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Il termine rumori bianchi è in analogia con la luce bianca. Luce che, secondo la definizione del vocabolario Treccani, risulta «costituita da un’infinità di luci colorate semplici distribuite nell’intero spettro visibile»

Questa definizione, tuttavia, non deve essere presa alla lettera, perché il rumore bianco in termini assoluti non esiste, è piuttosto una idealizzazione di tipo teorico.

Perché usare questi tipi di suoni?

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I rumori bianchi possono essere una valida scelta quando un neonato si trova in una situazione di particolare disagio, appare nervoso e non riesce a ritrovare la calma in alcun modo. I disturbi del sonno, nei bambini, possono essere mitigati da questo tipo di suono.

Anche gli adulti traggono beneficio dai suoni bianchi, che vengono adoperati per indurre uno stato di rilassamento in luoghi quali i ristoranti, ad esempio, o le sale d’attesa. La vita lavorativa, inoltre, è interessata dai rumori bianchi, che possono essere adottati per favorire la concentrazione, con la loro regolarità, allontanando l’orecchio da suoni che potrebbero essere di distrazione.

In che modo si riesce a dormire meglio?

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Per il principio del sound masking, come appena espresso. Che si tratti di bambini, neonati o di adulti, l’ascolto di un rumore bianco come può essere quello di una pioggia, o il suono dell’acqua di un fiume che scorre, rappresenta una “attività” rilassante.

I rumori bianchi, per i neonati soprattutto, sono in grado di produrre un effetto di calma perché sono simili ai suoni ascoltati all’interno della placenta della madre, durante la gravidanza. Già a partire dalla ventiquattresima settimana il feto è riesce ad ascoltare suoni, dal momento che l’udito è tra i primissimi sensi a svilupparsi.

Esempi di rumori bianchi

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I rumori bianchi possono essere diversi:

  • il suono della pioggia
  • il phon acceso
  • il rumore delle onde del mare
  • il ventilatore e l’aspirapolvere.

Negli ultimi anni, inoltre, sono state sviluppate moltissime app in grado di produrre rumori bianchi. E non è infrequente che un genitore usi registrazioni di suoni bianchi in streaming, quindi direttamente dalla rete.

Sempre recentemente, accanto alla diffusione dei rumori bianchi, si è prodotto molto interesse intorno al fenomeno dell’ASMR, un’altra pratica di ascolto in grado di indurre una condizione di benessere.

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Efficacia provata dei suoni bianchi

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In uno studio inglese del 1990, relativo a due gruppi di 20 neonati con il sonno difficile, è stato rilevato che circa l’80% dei neonati che ascoltava un qualsiasi rumore bianco riusciva ad addormentarsi in cinque minuti. Mentre solo il 25% dei neonati, che non ascoltavano rumore bianco, iniziava a dormire con la stessa tempistica.

I white noise hanno provato la loro efficacia anche nel contrastare i dolori. Secondo uno studio pubblicato nel 2014, svolto questa volta su 240 neonati, il rumore bianco è risultato essere un metodo, non di natura farmacologica, utile per il controllo del dolore e per ridurre i tempi del pianto, influenzando positivamente i parametri vitali.

Precauzione per il loro uso

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Il dottor Tomaselli conclude affermando: «Anche se i rumori bianchi possono essere estremamente efficaci nell’aiutare i bambini a tranquillizzarsi, è fondamentale fare attenzione ad alcune accortezze. Per non incorrere in problemi all’udito, o causare micro-risvegli, si devono evitare un utilizzo eccessivo e un volume alto».

Il dispositivo dovrebbe essere collocato a distanza, rispetto al bambino. Il suo volume, per non interferire con l’addormentamento e la qualità del sonno, non dovrebbe andare oltre i 60, 65 db. Quando il bambino è ormai addormentato, il dispositivo va spento.

Il sonno, possiamo dire, è l’attività principale di un neonato, insieme all’alimentazione. Un neonato, e un bambino di 2 anni, arrivano a dormire fino a 11, 12 ore al giorno. Sono ore che richiedono la giusta qualità.