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Pubblicato inGenitori

Il vaccino per la pertosse in gravidanza

Si tratta di uno dei vaccini raccomandati dal ministero della Salute e dovrebbe essere ripetuto ad ogni nuova gravidanza

Il vaccino per la pertosse in gravidanza è uno dei preparati raccomandati dal ministero della Salute e dovrebbe essere ripetuto a ogni gravidanza nuova, così come quelli contro:

  • difterite
  • tetano
  • influenza (offerto gratuitamente se la gestazione si verifica nel corso di una stagione influenzale)

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Che cos’è la pertosse e come si cura

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Quella che un tempo veniva definita “tosse canina”, la pertosse, è una malattia infettiva causata da un batterio. È caratterizzata da: raucedine, raffreddore, tosse notturna, che si trasforma poi in tosse violenta. È una patologia molto contagiosa, che richiede circa due mesi per essere eliminata.

I più a rischio sono i bambini piccoli, nel primo anno di vita, che possono sviluppare complicazioni come: crisi di apnea molto prolungate e pericolose, l’inibizione a mangiare, broncopolmoniti, convulsioni ed encefaliti. La mortalità è di uno-due casi su mille quasi sempre di bambini sotto l’anno d’età.

È molto importante quindi che i genitori siano vaccinati, anche perché la prima vaccinazione contro la pertosse per i piccoli avviene al terzo mese d’età, quando viene somministrato l’esavalente.

Perché fare il vaccino contro la pertosse?

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Di grande importanza è proprio la vaccinazione contro la pertosse, da effettuare anche nel caso in cui la donna:

  • sia già stata vaccinata
  • abbia i richiami decennali in regola
  • abbia già contratto la malattia

Il vaccino protegge la mamma, ma soprattutto il bambino. Se la pertosse viene contratta dal neonato nei primi mesi di vita, può infatti essere molto grave o perfino mortale e «la fonte di infezione è frequentemente la madre» sottolineano gli esperti del Ministero.

In uno studio del 2017, un gruppo di ricercatori americani del più importante centro dedicato al controllo e prevenzione delle malattie ha comparato la storia clinica e personale di 240 bambini che avevano contratto la pertosse entro i due mesi di vita e quella di oltre 500 bambini con caratteristiche simili, ma che non si erano ammalati.

Il risultato è stato che l’incidenza della malattia era molto inferiore nelle famiglie in cui le mamme avevano fatto il vaccino: il vaccino riduce la possibilità di contrarre la pertosse nei neonati sotto i due mesi del 78% e del 90% i casi più gravi, che richiedono il ricovero in ospedale.

I vaccini non sono pericolosi. Ecco perché

Quando si fa il vaccino della pertosse in gravidanza?

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«Tutte le donne nel terzo trimestre di gravidanza, tra la 26esima e la 36esima settimana, devono effettuare il vaccino trivalente che protegge dalla difterite, il tetano e la pertosse» sottolinea Alberto Canciani esperto in Travel Medicine, vaccinazioni e malattie tropicali del Centro Medico Santagostino.

Questo «al fine di consentire al sistema immunitario della donna incinta il tempo necessario per la produzione di anticorpi sufficienti e il conseguente passaggio transplacentare al feto degli anticorpi prodotti» si legge sul sito del ministero della Salute.

«Il vaccino dTpa è sicuro sia per la donna in gravidanza sia per il feto. Non ha particolari effetti collaterali: a volte potrebbe verificarsi un arrossamento e indolenzimento del sito di inoculazione. Per effettuarlo, non è necessario essere a digiuno. Per prevenire ogni possibile contagio, oltre che alla mamma, si consiglia di farlo anche ai papà» aggiunge il dottor Canciani.

Il vaccino anti pertosse presenta effetti collaterali?

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Il preparato contro la pertosse è molto sicuro sia per il feto che per la mamma che decide di farlo. Il vaccino in sé infatti non può causare pertosse perché è un vaccino acellulare e, inoltre, non contiene batteri vivi. I più comuni effetti collaterali che si possono presentare sono di natura lieve e transitoria, si risolvono infatti in pochi giorni e sono:

  • rossore
  • gonfiore
  • indurimento
  • eritema
  • dolore nel sito dell’iniezione
  • ingrossamento delle linfoghiandole

Entro 2 o 3 giorni possono verificarsi, in alcuni casi, anche:

  • febbre
  • vomito
  • diarrea
  • esantemi
  • irritabilità
  • pianto continuo e anomalo

Quali vaccini vengono somministrati in gravidanza?

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Per le donne in gestazione la copertura vaccinale è uno degli aspetti fondamentali delle cure da prestare a se stesse e al proprio bambino. Fin dalla prima visita ginecologica, il medico dovrebbe presentare alla donna incinta il “pacchetto diagnostico ginecologico” dove dovrebbe essere presente un accertamento sulla copertura vaccinale per proteggere la fertilità dalle malattie più importanti.

I vaccini da effettuare a una donna incinta, oltre a quello della pertosse, dovrebbero essere: morbillo, parotite, rosolia, varicella, antitetanica e le vaccinazioni contro la difterite.

Quanto costa il vaccino per la pertosse in gravidanza?

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Al Centro Medico Santagostino il vaccino per la pertosse viene inoculato con il vaccino trivalente, che è un vaccino combinato in grado di dare un’elevata efficacia protettiva da tre gravi malattie: difterite, tetano e pertosse.

Il costo del vaccino difterite, tetano e pertosse è di 45 euro.

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